NUOVI ALLOGGI SOCIALI
25.000 nuove case popolari senza consumo di suolo, trasformando uffici sfitti in alloggi, ristrutturando o rottamando le case popolari oggi inagibili e garantendo la legalità
(referendum propositivo per il Comune di Milano)
Volete voi che:
il Comune di Milano aumenti l’offerta abitativa e sociale senza ulteriore consumo di suolo:
a) intervenendo per la riconversione ad edilizia sociale – mediante ristrutturazione o rottamazione – entro tre anni di 420.000 mq di superficie complessiva di immobili privati, sia ad uso abitativo che ad uso ufficio, inutilizzati, sfitti o invenduti (da realizzare attraverso un contributo da parte del Comune sino ad un massimo di € 1.200/mq di superficie complessiva) specificando negli atti convenzionali:
- la quota di proprietà degli immobili rilevata dal Comune, calcolata in relazione ai costi di riconversione da esso sostenuti e al valore dell’immobile;
- le soluzioni abitative proposte anche di carattere sperimentale, quali co-housing e casa lavoro;
- la quantificazione dei costi di riconversione;
- le condizioni per la locazione, la locazione a riscatto e l’eventuale futura vendita;
b) procedendo, entro due anni, al recupero, alla ristrutturazione, all’efficientamento energetico di tutti gli immobili oggi destinati ad edilizia sociale, o in alternativa, sulla base di valutazioni economiche e paesaggistiche, alla loro demolizione e ricostruzione, anche mediante trasferimento dei diritti edificatori e recupero di suolo;
c) convertendo entro tre anni ad edilizia sociale immobili pubblici non utilizzati per 175.000 mq;
d) garantendo l’applicazione senza deroghe delle graduatorie di legge per l’assegnazione degli alloggi e assicurando la presenza continuativa presso gli stabili destinati a edilizia sociale di portieri, manutentori e addetti alla vigilanza;
e che la copertura economica sia assicurata:
a) per la riconversione a edilizia sociale:
– mediante quota parte delle voci di bilancio previste per la realizzazione di edilizia sociale, fino a 15 milioni di euro l’anno per tre anni;
– mediante il ricavato dalla cessione* delle azioni di SEA del Comune di Milano per 170 milioni di euro;
– mediante il ricavato dalla cessione delle azioni di A2A del Comune di Milano per 170 milioni di euro, ;
b) per il recupero o la rottamazione del patrimonio esistente (costo stimato in 55 milioni di euro), mediante il ricavato dalla cessione delle azioni di A2A del Comune di Milano;
per la riconversione degli immobili pubblici, mediante il ricavato dalla cessione delle azioni di A2A del Comune di Milano fino a 35 milioni di euro, sul presupposto di finanziamenti istituzionali di almeno l’80% dei costi;
per il portierato, la manutenzione e la vigilanza, attraverso i 5 milioni di euro risparmiati grazie all’efficientamento energetico realizzato con gli interventi di ristrutturazione?
*La cessione delle quote delle società a partecipazione comunale sarà realizzata favorendo l’azionariato popolare diffuso, con condizioni agevolate riservate ai cittadini milanesi e ai dipendenti delle società.